Il Brasile è, con il Messico, il Paese sudamericano con più bambini di strada.
Molte giovani provenienti specialmente dal Nordest sono emigrati nelle grandi città del sud per lavorare come domestiche; ma in moltissimi casi hanno finito per prostituirsi o lavorare nel mercato del sesso e della pornografia.
Secondo il Segretario nazionale per i diritti umani, tra il maggio e l’ottobre del 2003, la linea diretta per casi di abusi, sfruttamento sessuale e maltrattamento dei bambini, ha registrato più di 3.300 chiamate, soprattutto proveniente dallo Stato del Rio Grande do Sul, da Rio de Janeiro e Sao Paulo.
Il Programma “Fame Zero” è un insieme di azioni applicate da parte del governo brasiliano, dopo l’elezione a presidente di Ignacio Lula da Silva, con l’obiettivo di realizzare una vera politica alimentare che combatta concretamente la fame nel paese, in una forma realmente partecipativa.
Secondo dell’UNDP del 2006 il 22% della popolazione vive sotto la soglia nazionale della povertà. L’ineguaglianza si manifesta visibilmente nelle favelas, ovvero le immense baraccopoli nei dintorni delle città, costruite dai più poveri, senza mezzi economici e senza casa.
L’ineguaglianza sociale vissuta in Brasile si rivela nella sua gravità con diffusione della malnutrizione.
La fame è la più estrema manifestazione del problema della povertà. Sono poche le persone che muoiono di fame, ma vi è una diffusa insicurezza alimentare e malnutrizione. Ciò significa che la gente è incapace di produrre o ottenere abbastanza cibo in qualità adeguata per una vita sana (Dichiarazione del Direttore del Field Operations della FAO).
L’Araguaina è uno dei centri abitati dello Stato di Tocantins (il Brasile è suddivisa in 27 Stati), uno Stato estremamente rurale ed isolato, con una densità di abitanti pari a 4.2 per km2.
Lo Stato non dispone di un grande settore terziario e tutto il lavoro disponibile è strettamente legato al settore agricolo.
Il progetto Banca del latte si è impegnato a promuovere una cultura di allattamento naturale ponendo alla sua base l’affermazione del valore della vita. Nonostante il contesto di forte disaggio economico e sociale, il progetto si è fatto promotore di un nuovo modo di affrontare i primi mesi di vita puntando sull’obiettivo di diventare un punto di riferimento, nonché un sistema di supporto per tutte le nuove madri delle zone intorno ad Araguaína.
Obiettivo:
- Costituire una banca del latte presso l’Ospedale e Maternità “Don Orione” di Araguaína, per uso nutrizionale, a vantaggio di neonati e di bambini esposti ai rischi igenico-sanitario dell’allattamento artificiale, della malnutrizione, delle malattie sessualmente trasmissibili e della nascita prematura;
- Favorire la formazione dello staff medico dello stesso ospedale e del personale sanitario impiegato nelle postazioni mediche collegate ad Araguaína, a Colinas do Tocantins ed a Xamboià, all’allattamento al seno;(?)
- Sviluppare la cultura dell’allattamento materno nell’ambito del territorio di Araguaína e nello stato di Tocantins;
- La formazione delle donne in gravidanza e delle mamme all’allattamento al seno e alle tematiche ad esso collegate;
- Educare le donne del territorio di riferimento a comportamenti corretti nella sessualità e nella prevenzione della sieropositività neonatale.
Finanziamento: € 90.000 + 16.000 (Campagna)