In Madagascar il 76,5% della popolazione vive in povertà, il che significa che la maggior parte delle persone non posso permettersi una nutrizione adeguata ed accesso a cure mediche. Con il 50% dei bambini sotto i 5 anni che soffrono di rachitismo e malnutrizione, il Madagascar è uno dei 10 Paesi al mondo con il più alto numero di persone malnutrite, e uno dei 20 paesi dove il 90% di bambini malnutriti vive. Allo stesso tempo l’anemia colpisce il 35% di donne in età fertile, costituendo una minaccia per la loro salute e quella dei nascituri. Circa 38.000 bambini muoiono all’anno prima del loro quinto compleanno, circa 104 bambini al giorno (UNICEF).
Il progetto ha risposto ai bisogni nutritivi, di salute ed educativi di 850 alunni della Scuola Elementare Jean XXIII di Anatihazo, Antananarivo.
Il pasto che la mensa della scuola ogni giorno offre, nella maggior parte dei casi, è l’unico pasto che gli alunni consumeranno durante tutta la giornata. Il più delle volte il lunedì, quando sono in fila per la mensa, molti studenti svengono a causa della fame e della malnutrizione, proprio perché l’ultimo pasto da loro consumato è stato quello offerto dalla scuola il venerdì.
Il pasto giornaliero offerto dalla mensa scolastica incoraggia allo stesso tempo le famiglie a mandare i propri figli a scuola. Tutti i bambini vengono da famiglie povere che non posso permettersi di mandare a scuola i loro figli per la mancanza di denaro. Di solito, infatti, i bambini sono parte attiva dell’economia famigliare in quanto sono costretti ad avere un lavoro per sostenere se stessi e la propria famiglia. Quindi, oltre a non potersi permettere di nutrire i propri bambini, non posso curarli né tanto meno comprare il materiale scolastico.
Il progetto quindi ha previsto per l’anno scolastico il rifornimento della mensa, per fornire un pasto completo e ricco dal punto di vista nutrizionale, il rifornimento dell’infermeria con medicinali volti alla prevenzione e debellamento di malattie tropicali come la malaria e la tubercolosi, e l’acquisto di materiale didattico (penne, quaderni e materiale di cancelleria) che è stato utilizzato dai bambini all’interno della scuola.
Questo tipo di interventi garantiscono la presenza del bambino a scuola e la possibilità di ricevere il più a lungo possibile un’istruzione. Andare incontro alle famiglie più povere, cercando di limitare o totalmente azzerare le spese familiari dedicate all’istruzione è stato l’obiettivo primario del progetto e continua ad essere l’obiettivo principale della Scuola Elementare Jean XIII di Anitahazo.