Korhogo, Costa D’Avorio (2009): Progetto di reinserimento nella comunità di Korhogo degli ex bambini soldato

“Elevage Pedagogique en vue de la reinsertion des enfants soldats et descolarises dans la vie active. Progetto di reinserimento nella comunità di Korhogo degli ex bambini soldato. ”.

Condizioni socio-economiche: Dopo l’indipendenza, la Costa D’Avorio ha vissuto un periodo di sviluppo economico durato fino a tutti gli anni ’80. La ricetta economica adottata da Houphouët-Boigny si fondava su monopoli statali nei settori chiave dell’economia, un sistema di prezzi garantiti e lo sviluppo del settore agricolo d’esportazione: ciò fece del paese il primo esportatore mondiale di cacao, primato che conserva tutt’oggi, e un forte esportatore di altri prodotti da piantagione, quali caffè, cotone ed olio di palma. Lo sviluppo economico produsse una forte immigrazione di manodopera dai paesi confinanti, spesso accolta in baraccopoli fatiscenti ai margini dei grandi centri come Abidjan, con conseguenti tensioni di carattere sociale e una crescente insofferenza verso gli immigrati.

La recessione mondiale dei primi anni ’80 ebbe grandi ripercussioni sull’economia ivoriana, ulteriormente colpita dalla siccità del biennio 1983-84. Dal 1981 al 1984 i Prodotto Interno Lordo rimase costante o diminuì.
Gli anni di crisi politico – militare hanno provocato un grave arretramento del Paese sul piano economico e sociale.
Il rischio all’interno del paese è aumentato, la corruzione si è generalizzata, il sistema giustizia ha smesso di funzionare, il tasso di povertà è passato dal 17% della popolazione negli anni 80 a quasi il 50% di oggi.
La spesa per l’istruzione, che rappresentava il 28% del totale del bilancio nel 2000, è scesa al 21% nel 2008; quella per l’agricoltura è passata dal 4,6 % nel 1999 all’1,5% nel 2007, quella per la sanità dal 9 al 6,7%.

I BAMBINI SOLDATO
Attualmente sono più di 300.000 i minori di 18 anni utilizzati nei conflitti armati.
Nell’ultimo decennio centinaia di migliaia di bambini, bambine e adolescenti sono stati direttamente coinvolti nelle ostilità e utilizzati sia da parte degli eserciti governativi, sia da parte di gruppi armati di opposizione ai Governi.
La maggioranza ha dai 15 ai 18 anni, ma alcuni hanno anche soltanto 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento dell’età. Decine di migliaia di bambini, bambine e adolescenti corrono il rischio di entrare a far parte degli eserciti o dei gruppi armati in diversi Paesi.
Durante i conflitti armati tutti i bambini subiscono gravi violazioni dei loro diritti.

Conseguenze:
I ragazzi e le ragazze che sopravvivono alla guerra, oltre ad aver facilmente riportato ferite o mutilazioni, sono in gravi condizioni di salute: stati di denutrizione, malattie della pelle, patologie respiratorie e dell’apparato sessuale, incluso l’AIDS.

Inoltre ci sono le ripercussioni psicologiche dovute al fatto di essere stati testimoni o aver commesso atrocità: senso di panico e incubi continuano a perseguitare questi ragazzi anche dopo anni.
A tutto questo si aggiungono le conseguenze di carattere sociale: la difficoltà dell’inserirsi nuovamente in famiglia e del riprendere gli studi spesso è tale che i ragazzi non riescono ad affrontarla. Le ragazze poi, soprattutto in alcuni ambienti, dopo essere state nell’esercito, non riescono a sposarsi e finiscono col diventare prostitute.

Il progetto “Formazione pedagogica e reinserimento sociale dei giovani soldati e descolarizzati”, prevede la realizzazione in primo luogo di un pozzo e di una pompa manuale per garantire l’accesso all’acqua potabile per la popolazione e lo sviluppo delle stesse attività del progetto, quali: la creazione e coltivazione di un orto, l’allevamento di 600 polli, 150 da carne e 400 ovaiole, il recupero dell’apicoltura, le cui origini sono da ricercarsi proprio nel continente africano.

Obiettivo:
Migliorare le condizioni di vita dei ragazzi/e (ex bambini/e soldato) di Korhogo, aiutandoli a reinserirsi nella comunità di origine e creando le condizioni per ovviare ad un nuovo coinvolgimento nel conflitto armato;
Favorire il reinserimento dei giovani (ex bambini soldato) nella propria comunità e ove possibile nelle famiglie di origine; Sviluppare percorsi di formazione al lavoro; Promuovere attività generatrici di reddito e forme di autosufficienza alimentare dei beneficiari e della comunità locale in genere; Promuovere l’accettazione da parte della comunità, invertendo il diffuso processo di stigmatizzazione e discriminazione dell’ex bambino soldato.

Migliorare le condizioni alimentari dei ragazzi attraverso:
1. Realizzazione della pompa manuale;
2. Costruzione di un porcile che ospiterà 144 maiali;
3. Allevamento di maiali per il sostegno alimentare dei beneficiari e della comunità.

Finanziamento: € 4.850 (Caritas Italiana) + 3.000 (Caritas Ambrosiana)

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