“Ex ragazzi soldati… accogliamoli I, II, II”. Progetto a favore del reinserimento nella comunità di Korhogo attraverso la formazione agraria e la creazione di un pozzo d’acqua potabile.
Costa D’Avorio è un paese con una popolazione di oltre 16 milioni di abitanti e una superficie di 320.763 km², si affaccia sull’Oceano Atlantico e confina con Liberia, Guinea, Mali, Burkina Faso e Ghana. La capitale è Yamoussoukro, nel centro del paese, anche se Abidjan – la capitale politica fino al 1990 – rimane sede del Governo e, di fatto, il principale centro politico-economico del paese.
Dopo 33 anni di stabilità e di relativa prosperità dall’indipendenza alla morte del primo Presidente Houphouët-Boigny (7/12/1993), la Costa d’Avorio è entrata in un periodo di turbolenza, legato alla difficile successione al potere in un contesto di difficoltà economiche (i suoi successori spesso adottarono una politica che li resero impopolari nel paese e che crearono continue mobilitazioni sociali).
La condizione dell’infanzia, già precaria prima dell’ultima crisi, è ora ulteriormente esacerbata da un’instabilità politica ed economico-sociale che acuisce i problemi esistenti e riduce le capacità di risposta delle istituzioni, mentre altri fenomeni correlati alla guerra civile – come l’impiego di bambini soldato e le gravi condizioni degli sfollati – non fanno che rendere ancor più difficile le condizioni di vita dei bambini e delle fasce più deboli della Costa D’Avorio.
Korhogo è una città situata nella regione montuosa centro-settentrionale della Costa d’Avorio. Ha una popolazione di circa 174 mila abitanti.
Nel 2002 Korhogo come l’intera Costa d’Avorio ha visto l’inizio di una dura guerra. Il 19 settembre 2002, mentre il Presidente Laurent Gbagbo si trova in visita ufficiale in Italia, una rivolta parte dal nord del paese. In breve tempo i ribelli prendono il controllo delle città di Korhogo e di Bouaké, rispettivamente nel nord e nel centro del paese, ed assediano Abidjan.
Nel 2003, nonostante la cessazione formale delle ostilità tra il governo e i ribelli, Korhogo rimane instabile, con il proseguimento di combattimenti tra fazioni rivali. Nel giugno 2004, le forze fedeli al leader ribelle Guillaume Soro sostengono che l’avversario, Ibrahim Coulibaly, aveva tentato di assassinare Soro, suscitando numerosi scontri a fuoco che hanno causato 22 morti in Korhogo. Nell’agosto 2004, le Nazioni Unite hanno reso nota la presenza di tre fosse comuni, contenenti almeno 99 corpi, nella città di Korogo.
Il progetto “Ex bambini soldato…accogliamoli”, mira a sviluppare in Korhogo, attività capaci di apportare benefici per gli ex bambini soldato che, una volta tornati dai luoghi del conflitto, si trovano ad affrontare una serie di problematiche legate sia alle cagionevoli condizioni di salute che alla difficoltà di inserirsi nuovamente in famiglia e nella comunità.
In particolare, l’intervento proposto prevede la realizzazione in primo luogo di un pozzo e di una pompa manuale per garantire l’accesso all’acqua potabile per la popolazione e lo sviluppo delle stesse attività del progetto, quali: la creazione e coltivazione di un orto, l’allevamento di 600 polli, 150 da carne e 400 ovaiole, il recupero dell’apicoltura, le cui origini sono da ricercarsi proprio nel continente africano.
Beneficiari diretti
- 20 ex bambini/e soldato
Beneficiari indiretti
- 174 mila persone, popolazione di Korhogo.
Durata del progetto: 12 mesi
Obiettivo:
Realizzazione di un programma di sviluppo locale attraverso la creazione delle attività lavorative generatrici di reddito a favore del reinserimento degli ex ragazzi soldato nella comunità di Korhogo (Costa d’Avorio).
In particolare:
- Create le condizioni per una crescita umana e relazionale;
- Favorito il contatto con il mondo occupazionale e lavorativo;
- Favorita l’integrazione nel tessuto sociale;
- Ridotta la stigmatizzazione da parte della comunità e delle famiglie di appartenenza dei giovani tornati dalla guerra;
- Create le pre-condizioni per un miglioramento delle condizioni economiche dei giovani e dell’intera comunità.
- Allontanato il rischio di un nuovo coinvolgimento “volontario” nel conflitto per sopperire alla mancanza di un reddito;
- Migliorate le condizioni di vita dei beneficiari diretti e indiretti.
Finanziamento: € 23.000 (Cor Unum) + 20.568 (Human Life Fund) + 3.000 (Caritas Ambrosiana)